Da Longo Borghini a Van der Breggen, un 2020 targato Italia contro Olanda

Quando suo fratello Paolo giunge quarto nella terza tappa del Tour de France 2008 e sfiora la Maglia gialla, Elisa Longo Borghini non ha ancora compiuto 17 anni. Quattro stagioni più tardi, al Mondiale, eccola lottare sul Cauberg con Marianne Vos. Terzo posto e prima medaglia pesante tra le Elite. Da anni la 29enne piemontese è al top. Grandi corse a tappe, Campionati del mondo, Europei in linea e Olimpiadi. Tanti i piazzamenti. Colpa della fenomenale generazione Oranje, che cannibalizza i grandi eventi. Ma anche vittorie prestigiose: Trofeo Alfredo Binda, Strade Bianche, tappe e classifica finale della Route de France, frazioni al Giro. Ciclista completa. Unico neo? La volata. Generosa, sempre all’attacco, legge la gara come poche, e quando scatta in salita fa male. Lo sanno Van Vleuten e Van der Breggen, costrette a superarsi per metterle la ruota davanti. La sensazione è che in questa stagione Elisa sia entrata in una nuova dimensione e che il gap con le rivali sia ridotto. Argento europeo a Plouay, bronzo iridato a Imola. Nel 2021 sarà ancora protagonista.